CENTRO STORICO - A ridosso di Piazza Sant'Eustachio e Largo di Torre Argentina, all'interno dello storico Palazzo Sinibaldi, proponiamo in vendita la NUDA PROPRIETA' (età usufruttuaria 58 anni) di un appartamento di grande rappresentanza di 200 mq complessivi con splendida terrazza a livello. La proprietà, che si sviluppa al terzo piano, gode di grande luminosità e di un affaccio esclusivo: dalle finestre l'affaccio è diretto sulla Chiesa di Santa Maria in Monterone, sulla Cupola di Sant' Andrea della Valle e sui caratteristici tetti capitolini.
L'immobile di assoluto charme, è dotato di ascensore e servizio di portineria, e si compone da: salone doppio con camino e maestoso soppalco, sala da pranzo, cucina abitabile, due camere da letto con bagno ensuite e ulteriore servizio. Completa la proprietà splendida terrazza a livello di 10 mq che contribuisce ad arricchire senza dubbio il valore e il prestigio della casa.
La posizione angolare aperta e le numerose finestre con suggestivi affacci garantiscono un'elevata luminosità in un contesto di assoluta quiete e riservatezza. La nuda proprietà di questo elegante appartamento costituisce un sicuro investimento in una delle zone più belle del centro storico di Roma.
Il prezzo di richiesta è pari ad € 1.050.000,00 - Consulente immobiliare: Isabella Cupioli RIF14BH23 Tel. 0696006341
Piazza di S.Eustachio prende il nome dalla chiesa che qui vi sorge, anche se anticamente era denominata “piazza della Schola“, in riferimento al vicino palazzo della Sapienza. Le origini della chiesa sono legate ad una leggenda cristiana secondo la quale questa sorgerebbe sulla casa del centurione Placido, il quale, nell’andare a caccia sui monti della Mentorella sopra Tivoli, s’imbatté in un cervo che fra le ramose corna portava il volto del Redentore. Scosso dal miracolo, Placido si convertì e, battezzato, prese il nome di Eustachio. Qualche anno dopo, sotto il regno di Adriano, reo di essere cristiano e di non onorare gli Dèi, fu esposto ai leoni insieme alla moglie ed ai figli, ma gli animali, miracolosamente, non osarono toccarli, anzi, chinarono la testa e si allontanarono. Allora l’imperatore fece rinchiudere Eustachio e la famiglia in un toro di bronzo infuocato. Sulla sua casa, trasformata in luogo di culto, sorse più tardi la chiesa di S.Eustachio; fu riedificata da Celestino III nel 1195 circa, epoca alla quale risale anche il campanile romanico, una delle poche sopravvivenze della chiesa medioevale.
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