Complesso di fabbricati indipendenti circondati da ampio terreno di proprietà.
La casa di abitazione, in ottime condizioni e subito abitabile, è composta al piano terra da grande cucina, salone e bagno, al primo piano 4 camere da letto e sgombero.
La scala per ora è esterna, ma facilmente ricavabile all’interno.
Adiacente all’abitazione c’è un grande locale di deposito su 2 piani ed una cantina sotto terra molto fresca.
Nel cortile si trovano diversi fabbricati ad uso agricolo: una grande stalla con soprastante fienile, tettoie e magazzino per gli attrezzi.
Il complesso è da sempre adibito all’attività agricola di famiglia, ma adatto anche ad essere trasformato in una struttura recettiva e di accoglienza.
Il terreno di proprietà circostante ha una superficie complessiva di mq. 33.614, pari a 8,82 giornate piemontesi, di cui oltre a prati e bosco c’è un bel appezzamento coltivato a vigneto, qualità Pelaverga.
La strada di accesso è comoda a qualsiasi mezzo, asfaltata fino nel cortile dei fabbricati.
Castellar, ora facente parte del Comune di Saluzzo, in Provincia di Cuneo in Piemonte, è un piccolo borgo alle porte della Cittadina di Saluzzo, capitale dell'omonimo Marchesato, Castellar fu in origine capoluogo di un feudo dei Signori di Morozzo che comprendeva anche i vicini borghi di Pagno, Brondello, Morra e che divenne avamposto strategico per la difesa del marchesato dalle incursioni dei Saraceni provenienti dai vicini valichi alpini. La prima citazione ufficiale di Castellar risale ad un atto trascritto nel 1138 presso una fortificazione nota come Morra di Castellar, in cui Giacomo da Brondello, con il benestare del marchese Manfredo I, donò una parte del feudo ai monaci cistercensi della vicina abbazia di Santa Maria di Staffarda.
Nel 1270 la collina di Castellar (o Castellaro) venne dotata dell'attuale roccaforte dal marchese Tommaso I, nell'ambito di una serie di interventi sul territorio atti a rafforzare e migliorare l'apparato difensivo del piccolo marchesato. In seguito il castello della rocca di Castellar divenne la residenza designata per i conti Castellar di Saluzzo, ramo collaterale dei conti Saluzzo di Paesana. Da allora il territorio di Castellar ebbe sempre maggior rilevanza e nel 1330 venne concesso in feudo da Federico I ai fratelli Nicolino e Giovanni Braida, già vassalli del marchese. In seguito Ludovico II fece ampliare e rimaneggiare il castello adattandolo a residenza signorile per la consorte Margherita di Foix-Candale. Il periodo di maggior splendore per Castellar fu tra il 1357 e il 1466 quando il feudo venne nuovamente affidato ai Saluzzo di Paesana. Azzo di Saluzzo divenne quindi il capostipite della dinastia dei Saluzzo di Castellar a cui succedette Giovanni e poi Antonio che nel 1463 lo lasciò in eredità al giovane Giovanni Andrea, già Signore di Paesana, Crissolo, Sanfront, Martiniana, Oncino e Ostana per i servigi e la difesa antisabauda offerti in supporto al marchese Ludovico II del Vasto. Castellar godette dei benefici del lungo e fedele sodalizio tra il signore di Castellar e il marchese Ludovico II fino alla morte di quest'ultimo, avvenuta a Genova nel gennaio del 1504.
I rapporti con l'ambiziosa vedova di Ludovico II non furono altrettanto cordiali, a tal punto da divergere sulle scelte politiche considerate troppo filofrancesi, ma tuttavia non così gravi da negare al marchesato il supporto militare di Castellar accanto all'esercito del Regno di Francia nella guerra della Lega di Cambrai contro la Repubblica di Venezia. Il feudo di Castellar ebbe il suo declino contestualmente al decadimento del Marchesato; le lotte intestine dilaniarono il piccolo stato che cadde in una profonda crisi e venne infine annesso al Ducato di Savoia con il Trattato di Lione del 1601. Tuttavia il territorio di Castellar venne confermato feudo e rimase sotto il controllo dei conti Saluzzo di Castellar fino all'avvento della repubblica.