Domina con la sua mole il borgo storico di Montiglio e svetta sulle amene colline circostanti ricche di campi prati vigne boschi, un paesaggio agreste e variegato che cambia abito ad ogni stagione.
La vista da ognuna delle tante finestre o dalle magnifiche terrazze incatena il cuore: nella "cinta delle grandi Alpi" dal Monviso al Rosa i colli sono punteggiati di paesini e campanili consolidando l'illusione di un viaggio nel tempo felice fervido e battagliero che già si prova nel varcare il cancello.
Le ristrutturazioni di cui è stato oggetto nel tempo ne hanno sempre salvaguardato l'anima e le caratteristiche di aulicità: il magistrale recupero del teatrino è esemplare oltreché stimolante. Il magnifico giardino dalle sobrie ma eleganti line di disegno progettuale con forte collegamento con il paesaggio locale, il percorso della passeggiata, la bellissima chiesetta privata con il maggior ciclo di affreschi trecenteschi di tutto il Piemonte, la "casa mariana" grande dépendance che conclude la proprietà insieme alla ampia piscina panoramica posta a mo' di prora di nave affacciata su tetti e campagne.
Il castello di Montiglio ha un destino ben definito che presuppone non solo le possibilità finanziarie ma anche il genio lungimirante di un imprenditore.
Dotato di ampi saloni aulici e di un percorso affascinante al piano inferiore, articolato in camere con bagno già per la maggior parte predisposte in tutta la superficie ai piani superiori: il Monferrato sta negli ultimi anni scoprendo una inattesa inarrestabile vocazione turistica, allestire e lanciare un resort di altissimo livello farebbe confluire qui il flusso di appassionati del ben vivere e della enogastronomia che da ogni parte del mondo sta approdandovi con curiosità e passione.
In un'ottica inclusiva e contemporanea, non sarebbe alternativo ma complementare l'allestimento di spazi museali e artistici e l'inserimento della sede di rappresentanza di una prestigiosa casa vinicola del Monferrato che illustri le grandi cantine voltate fin dal '400 attrezzate per la produzione e la conservazione del vino: questo sarebbe davvero il coronamento di un progetto imprenditoriale di estrema visionaria concretezza.
Alasia e Aleramo veglieranno con attenta benevolenza sulla esaltante impresa di trasformare - rispettandolo e ridandogli vita - questa maestosa struttura, uno dei più bei castelli privati piemontesi, in impresa produttrice di ricchezza e di occupazione per il territorio...come quando in questa regione si batteva moneta!