Masseria Cavallerizza Piccola, costruita su ordine di Alfonso d'Aragona tra il 1495 ed il 1530, durante il periodo di dominazione Veneziana, fu edificata con fine precipuo di avviare un importante allevamento di cavalli, molto richiesti dalla Serenissima Repubblica di Venezia per il proprio esercito: dall'incrocio di cavalli locali e arabi nacque il noto morello pugliese, una razza che ben si adattava in battaglia, da cui prende dunque il nome la proprietà che arriva in vendita sul mercato. La Masseria rimase baronato di Venezia in tenimento di Monopoli fino al 1530, quando la città venne, per trattato, ceduta dai veneziani agli spagnoli. Carlo V D'Asburgo, Re di Spagna, Arciduca d'Austria e Sovrano dei Paesi Bassi, cercò quindi di infeudarla e di trasformarla in Baronia o Marchesato, ma questo tentativo venne vanificato dalla decisa opposizione del popolo monopolitano che volle riscattarsi, con in testa le donne monopolitane, che decisero, di fatto, di ricomprare la propria città e la propria libertà, pagando all'Imperatore 51.000 ducati d'oro che vennero raccolti dalle donne di Monopoli che si privarono del proprio oro di famiglia per tornare libere dalla dominazione spagnola. Il Riscatto monopolitano ebbe ampia eco all'epoca perché si narra che i monopolitani, con moto d'orgoglio, raccolsero quei ducati d'oro in pubblica piazza per difendere nient'altro che la propria indipendenza e autonomia. Fu un'epoca di dominazione straniera ma anche di grande orgoglio e ricchezza per la Città di Monopoli che era nel frattempo divenuta una importantissima piazza commerciale oltre che l'unico porto considerato sicuro tra Bari e Brindisi. Masseria Cavallerizza Piccola ne ricorda oggi, a distanza di quasi 6 secoli, le vestigia di grande importanza che la Repubblica di Venezia attribuiva all'allevamento dei cavalli da battaglia nelle campagne di Monopoli. Oggi l'edificio, di proprietà privata e considerato di grande interesse storico ed architettonico, risulta in buone condizioni strutturali e rappresenta una splendida opportunità per chi volesse riportarla ai fasti di un tempo, usufruendo anche di importanti contributi CEE per il suo restauro e/o la sua trasformazione in una struttura ricettiva di lusso. Con i suoi 1.000 mq coperti ed i 37 ettari di terreno, tra seminativo, bosco e vigneti, Masseria Cavallerizza Piccola si presta ad un restauro conservativo che ne riporti alla luce la grande importanza avuta nel corso degli ultimi 6 secoli: 600 anni di storia, agricoltura, allevamento e grande visibilità economica che ancora oggi si percepiscono visitando la struttura. Masseria Cavallerizza si compone di un palazzo nobiliare, interamente edificato in pietra su due livelli, rivolto a Sud, della superficie complessiva di circa 550 mq, cui si sommano in adiacenza su tre lati, ad esclusione del prospetto principale, altrettanti metri quadri di quelle che anticamente erano le stalle di allevamento dei cavalli da guerra e le abitazioni dei fattori e delle maestranze che vivevano e lavoravano nel tenimento della Cavallerizza. Davanti al Palazzo principale troviamo un enorme terrapieno che domina tutta la vallata sottostante ed il Canale di Pirro, con i suoi vigneti ed i suoi boschi. L'intera proprietà è attualmente interamente recintata e videosorvegliata per preservarne la bellezza e le peculiarità architettoniche. La proprietà viene venduta oggi con progetto di restauro conservativo già approvato e disponibile per l'inizio dei lavori, per cui l'acquirente non avrà necessità di seguire la lunga trafila necessaria per arrivare all'approvazione del progetto di restauro. Tutta la documentazione è disponibile e verrà consegnato su richiesta previa visita all'immobile.